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L’importanza di catturare la cultura giovanile per definire un’epoca

Ah, essere di nuovo giovani. In un mondo in cui a volte sono figure superficiali e obsolete a prendere decisioni, spesso sono le giovani generazioni a rivelarsi il punto di riferimento della nostra società. Nel corso della storia abbiamo visto le culture e le sottoculture giovanili nascere e prendere corpo come risposte alle misure restrittive messe in atto dalle classi vigenti.

Per poter progredire, evolvere, capire è necessario immortalare momenti storici che coinvolgono i personaggi iconici. Tuttavia, per definire davvero un’epoca, occorre immergersi in quei luoghi dove la comunità diventa persona e la persona si spoglia della propria individualità, dove l’insieme è più importante del singolo.

L’importanza di tutta l’arte è di raccontare alle generazioni future come la gente viveva … Questo è il modo in cui possiamo imparare attraverso l’arte a conoscere le società passate.Thomas Dellert

punks
Street 07, 2011
Martina Chardin

Per tutta la seconda metà del ventesimo secolo, la società è stata disseminata da sottoculture provenienti dai sobborghi, luoghi traboccanti di esuberanza giovanile. Ci sono stati i mods e gli hippies degli anni Sessanta; i punk e gli skinhead degli anni Settanta; la musica alternativa degli anni Ottanta (indie rock, techno, glam rock); e una scena rave che si annidava nella cultura giovanile britannica ed europea degli anni Novanta. Tutti questi movimenti avevano una cosa in comune, essere contro l’establishment.

Eppure, non tutte queste sottoculture hanno avuto lo stesso impatto sulla società a causa dei diversi livelli di azione politica presenti all’interno dei singoli movimenti. Come sostenuto dall’artista di Singulart Martina Chardin: “Se la rappresentazione della gioventù e delle sottoculture è rilevante per la descrizione di un’epoca dipende, a mio avviso, dal grado di politicizzazione o di ribellione all’interno dei rispettivi nuclei giovanili e delle sottoculture”. Certo, la scena rave della fine degli anni ’80 e ’90 era anti-establishment, ma lottava per il cambiamento politico allo stesso modo in cui lo erano i punk o gli hippy? Probabilmente no.

Thomas Dellert afferma invece l’essenzialità di questi movimenti tutti cruciali per la società in quanto rappresentanti il modo in cui le giovani generazioni comunicavano sovrastate dal clamore degli affari mondiali. Sostenendo un movimento o una sottocultura, si ha il potere di esclamare: “Siamo qui! Guardaci! Ascoltaci! Accettaci!”

Per molti giovani, a volte, non si tratta di combattere direttamente contro l’opposizione in quanto tale, ma di adottare una metaforica tattica di guerriglia per combattere il sistema. Alcune culture giovanili potrebbero non prendere d’assalto gli edifici governativi, ma troveranno il modo di superare in astuzia l’autorità per ottenere quanto desiderato.

Holi Colour / 06, 2013
Frank Lübke

Siamo ormai nel 2020 e sembra che lo stesso vigore e la stessa volontà di agire contro l’autorità non siano più quelli di una volta. Tuttavia, si potrebbe sostenere che oggi esista un fronte comune di giovani uniti fra loro per sostenere le cause che più hanno a cuore.

Un’altra ragione della percezione della mancanza di movimenti giovanili è l’elemento visivo che viene fornito dall’esempio delle sottoculture degli anni passati. L’iconografia legata a hippie, punk e skinhead è sempre stata fortissima e indice d’appartenenza a un movimento piuttosto che a un altro. I giovani sono ancora molto attivi sulle questioni politiche e sociali contemporanee, ma mancano nell’affermazione di un’estetica comune.

L’adolescenza è un periodo estremamente intenso e frenetico, in cui tutto è in continua evoluzione.Daniel Seiffert

La cultura giovanile è anche un modo chiave per definire un’epoca in continuo cambiamento. Ciò che i giovani vedono come ‘cool’ o come parte di una questione sociale più grande, cambierà da una generazione all’altra. È forse una progressione naturale della vita quella che ci vede tutti, invecchiando, rientrare di buon grado negli schemi normativi e sociali dei nostri genitori. Finché si è giovani si lotta contro le norme e le restrizioni quasi fosse la lotta stessa un valore intrinseco della gioventù.

La natura in continua evoluzione della cultura giovanile è esattamente il motivo per cui è essenziale documentare incessantemente questi movimenti che potrebbero mutare, sfumare, sparire in un battito di ciglia.